PROCESSO PSICHICO

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Nella Metapsicologia, e precisamente nel saggio su L’Inconscio, Freud tira in ballo Kant dicendo che «non è lecito porre la percezione della coscienza – die Bewußtseinswahrnehmung al posto del processo psichico inconscio – an die Stelle des unbewußten psychischen Vorganges che ne è l’oggetto» [Sigmund Freud: Opere – Vol. 8 – Bollati Boringhieri, Torino 1976 – pag. 54].

 

Vorgang

  • s.m. (-[e]s, …gänge)
  • 1 (Hergang) corso m., svolgimento m., andamento m.
  • 2 (Prozess) processo m., procedimento m.
  • 3 (Sachverhalt) fatti m.pl.: den Vorgang erzählen raccontare come si sono svolti i fatti.
  • 4 (burocr) (Akten) pratica f.

 

Wahrnehmung

  • s.f. (, -en)
  • 1 (Wahrnehmen) percezione f.: außersinnliche Wahrnehmungen percezioni extrasensoriali.
  • 2 (Wahrung) tutela f., cura f.: in Wahrnehmung einer Sache a tutela di qcs.

 

Per Freud, i processi psichici, in sé, sono inconsci – die seelischen Vorgänge für an sich unbewußt – e la loro percezione da parte della coscienza – Wahrnehmung durch das Bewußtsein – è da paragonare alla percezione del mondo esterno da parte degli organi di senso – Wahrnehmung der Außenwelt durch die Sinnesorgane –.

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L’ipotesi psicoanalitica di un’attività psichica inconscia – dice Freud –, sembra un po’ come «la prosecuzione della rettifica operata da Kant a proposito delle nostre vedute sulla percezione esterna. Come Kant ci ha messo in guardia contro il duplice errore di trascurare il condizionamento soggettivo della nostra percezionedie subjektive Bedingtheit unserer Wahrnehmung – e di identificare quest’ultima con il suo oggetto inconoscibileunerkennbaren Wahrgenommenen –, così la psicoanalisi ci avverte che non è lecito porre la percezione della coscienza – die Bewußtseinswahrnehmung – al posto del processo psichico inconsciodes unbewußten psychischen Vorganges – che ne è l’oggetto – ihr Objekt ist –. Allo stesso modo della realtà fisica, anche la realtà psichica non è necessariamentein Wirklichkeit so zu seintale quale ci apparewie es uns erscheint –».

In qualche modo, nel parallelismo tra la filosofia di Kant e la psicologia di Freud, il processo inconscio è il noumeno, o perlomeno la categoria, di cui la coscienza è fenomeno. Nella parola Vorgang c’è quella mobilità eraclitea del πάντα ῥεῖ che il sostantivo der Gang deriva dal verbo gehen: andare. Il vero – wahr – prendere – nehmen – non è nello statico apprendere, per sé, del conscio bensì nel dinamico prendere, in sé, dell’inconscio: il prendere ignoto in sé (= nel Sé inconscio) è, tuttavia, un apprendere noto per sé (= per il Sé conscio). Il procedere inarrestabile del flusso coscienziale essendo alogico è, nell’analogia con la filosofia kantiana, più simile al concetto di categoria che non a quello di noumeno; il quale ultimo, derivando da νοούμενoν – participio presente medio-passivo di νοέω – lascia piuttosto pensare a un νόος noeticamente improponibile per simboleggiare una dimensione, qual è quella dell’inconscio, assolutamente anoetica. La realtà reale dell’inconscio è sottesa alla percezione cosciente che la percepisce come reale realtà del conscio. La pre-sunta (tedesco: vor = latino: prae) realtà conscia è la reale realtà inconscia. Allora, se wahrnehmen (= intendere) è il prendere inconscio, falschnehmen (= fraintendere) sarà l’apprendere conscio.

Nella Critica della ragion pura Kant scrisse che

 

«La nostra conoscenza scaturisce da due sorgenti fondamentali dell’animo: la prima consiste nel ricevereempfangen – le rappresentazioni (la recettività delle impressioni), la seconda è la facoltà di conoscereerkennen – un oggetto mediante queste rappresentazioni (spontaneità dei concetti). Per mezzo della prima, un oggetto ci viene datogegeben –; per mezzo della seconda, esso viene pensatogedacht – in rapporto a quella rappresentazione (come semplice determinazione dell’animo)». [Immanuel Kant: Critica della ragion pura – Bompiani, Milano 2004 – Seconda Parte, Logica trascendentale, Introduzione – traduzione di Costantino Esposito – pag. 167]

 

Il processo psichico inconscio sarebbe la recettività che prende l’impressione reale data, e la coscienza la spontaneità che apprende la realtà concettuale pensata.

Autore: damnātus

È meglio preservare il sonno prima del risveglio, che conservare la veglia dopo il risveglio.

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